domenica 31 ottobre 2010

Oggi giornata on the road.

La mattina dopo la solita colazione, abbiamo lasciato Chicago e ci siamo immessi in autostrada, direzione Kansas.

Buona parte della mattinata e del primo pomeriggio l'abbiamo passata per attraversare l'Illinois e soprattutto l'Iowa.

In Iowa abbiamo pranzato e fatto un pò di spese in un centro commerciale (in America vestiti e scarpe costano veramente poco).

Passato anche il Missouri siamo finalmente entrati in Kansas, li passata Kansas City (dove non ci siamo fermati, anche perchè non c'è niente da vedere) ci siamo diretti a Topeka.

A Topeka abbiamo cenato al Boss Hawg's Barbeque.

Finito di mangiare ci siamo ributtati in autostrada e al primo motel che abbiamo trovato ci siamo fermati a dormire.

Domani altra giornata on the road, direzione Denver

sabato 30 ottobre 2010

Ultimo giorno a Chicago.
La mattina abbiamo preso la metro e ci siamo fermati allo stadio dei White Sox, purtroppo era chiuso e non c'era la possibilità di entrare a vederlo.
Allora abbiamo deciso di passare subito alla tappa sucessiva, il museo della scenza e tecnologia.
Purtroppo ci è venuta la malsana idea di andarci a piedi, quindi siamo partiti dallo stadio in direzioe museo.
Ho detto purtroppo perchè ci siamo dovuti fare non so quanti km a piedi passando inoltre in mezzo alla periferia di Chicago, piena di case popolari e con il 90 % della popolazione nera.
Arrivati al museo abbiamo prima mangiato, visto che ormai era quasi l'una, poi è seguita una rapida visita di esso (anche perchè è molto grande).
Dentro al museo c'è pure un sottomarino tedesco, che gli americani avevano catturato ai tempi della guerra.
Usciti dal museo siamo saliti in taxi e ci siamo diretti in centro.
Li siamo saliti sulla Sears Tower, dove si gode di una buona vista panoramica della città, addirittura ci sono delle sporgenze di vetro sospese nel vuoto dove puoi entrare e vedere tutta la città.
Finita la visita siamo andati a mangiare da Hooters e poi per finire la giornata siamo andati in un pub per una birretta.
Domani si parte in direzione del Kansas.
Chicago - Union Station (vi ricorda qualcosa?)

Chicago - vista notturna


Chicago - vista dall'alto


Chicago - Millennium Park
Chicago - Metro sopraelevata


Spiritelli



Possiamo dire con una certa sicurezza che Chicago ci piace. Una città con lo skyline bello tanto quanto quello di Manatthan, ma più accogliente di New York. Camminando per le gelide strade (non a caso viene detta "Windly Chicago") si ha l'impressione di essere più in un grande paese con i palazzoni, piuttosto che in una metropoli. Appena Marco caricherà le foto magari si riesce a capire un po' meglio quello che intendo dire. Bellissimo il Loop, il centro del paese nel quale passa la metropolitana sopraelevata che circonda il centro di Chicago.
Pur essendo io ignorantissimo in architettura moderna, mi rendo conto che qui c'è qualcosa in più. Il Millenium Park con il fagiolone a specchio e un teatro all'aperto spettacolare (vedi foto che compariranno...). In generale ci ha proprio sorpreso questa città. Peccato che il freddo non permetta le lunghe camminate new yorkesi e ci abbia costretti a rifugiarci in uno dei diversi pub a nord del Loop. Qui esce tutta la cordialità e la curiosità degli americani. Facendo qualche chiacchiera con il vicino di bancone, riusciamo a capire cosa bisogna assolutamente fare e vedere a Chicago. Abbiamo pure scoperto che Halloween verrà festeggiato oggi (sabato 30/10) e quando hanno scoperto che avremmo passato la notte qui, ha letteralmente risposto "oh guys, you're blessed". Ci indica quindi i posti da visitare di giorno e di notte. Di comprarci una maschera e di andare a cenare da Orso's, un ristorante italiano poco distante da li. Un locale assolutamente spettacolare! Un ristorante che sembrava essersi fermato agli anni 30. Difficile descriverlo a parole. Non ordinate il risotto, ve ne portano 3  porzioni in una!
Poi siamo tornati a vedere qualche locale e abbiamo incontrato per strada una simpatica ragazza (Wendy) che ci ha offerto delle indicazioni volontariamente (cosa che in Italia non accade ma nel resto del mondo sì). Molto incuriosita dal nostro viaggio ha voluto anche il link del blog (sperando di poterlo tradurre con babelfish) e ci spiega di come ha perso il lavoro per la crisi e di come stia cercando di guadagnarsi qualcosa facendo dei documentari sportivi (specialmente su delle maratonete che dovrebbero andare alle olimpiadi di Londra).
Sorprendente anche sapere che, a quanto diceva Bob nel primo pub, il sindaco di Chicago non sia ben visto e che vi siano ancora oggi sospetti con collegamenti fortissimi con la mafia italiana ancora viva e vegeta qui insieme a quella russa e cinese. Di come tutti i collaboratori del sindaco siano amici messi in posti di comodo e della gente che si stufa della politica. Ecco, per un attimo mi son sentito come a casa.

venerdì 29 ottobre 2010

Prima giornata intera a Chigago.
La mattina svegliati abbastanza presto, siamo scesi a fare colazione in ostello.
Dopo aver mangiato e ben bevuto, zaino in spalla siamo partiti verso il centro di Chicago.
La mattina l'abbiamo passata al Millennium Park, sulle sponde del lago Michigan e a negozietti di souvenir.
Dopo aver pranzato con un ottimo bbq plate abbiamo girato ancora un pò per la città e ci siamo bevuti un moka da Starbuks.
Il resto del pomeriggio lo abbiamo passato in un pub a bere birra.
La sera abbiamo cenato in un ristarante italiano consigliato da dei ragazzi conosciuti al pub.
Per finire in bellezza la giornata siamo andati a pub, tanto per cambiare, finendo in uno abbastanza interessante.
Premettendo che gia da oggi i locali sono addobbati per Halloween, in questo locale c'era una specie di festa, dove le bariste parecchio fighe erano vestite in maschera.
Domani visiteremo meglio la città anche grazie ad alcune dritte ricevute sempre dai ragazzi conosciuti al pub.

giovedì 28 ottobre 2010

Niagara Falls


Niagara Falls

Questa mattina dopo esserci svegliati abbastanza presto ed aver fatto colazione in hotel, siamo saliti in macchina e abbiamo percorso le ultime miglia che ci separavano dalle cascate del Niagara.
Premettendo che già a Buffalo tirava un vento bestiale, c'era nuvolo e faceva pure freddo, provate ad immaginare come era il clima alle cascate.
Dopo aver parcheggiato l'auto (non abbiamo neanche pagato il parcheggio perchè non avevano il resto di 20 dollari, cmq il costo era di otto dollari) siamo scesi alle cascate.
Li non siamo rimasti molto anche perchè come vi avevo detto faceva freddo e in più il vento ti sbatteva in faccia l'acqua delle cascate.
Quindi dopo aver fatto alcune foto e comprato qualche souvenir, siamo ripartiti in direzione di Chicago.
Siamo arrivati in città per le nove di sera, grazie al navigatore poi siamo arrivati direttamente in ostello, senza dover girare ore per la città.
Visto come era andata l'anno scorso a Caponord, quest'anno ci siamo attrezzati bene.
Sistemate le valigie in ostello io e ponch siamo andati a bere una birra in centro, mentre natty è rimasto in camera.

mercoledì 27 ottobre 2010

iNatty





Partiti. Già questa è una bella notizia. Tutto è andato liscio, perfetto anche negli orari previsti fino a quando non siamo arrivati al desk della National USA per ritirare l'auto. Vengono presentate le diverse opzioni tra le quali decidiamo di prendere una assicurazione sui danni non meccanici (parabrezza, pneumatici e compagnia bella) una sorta di Telepass (il Toss Pass ve lo consigliamo sentitamente! Ci sono stati nei quali nei rari pedaggi non è possibile passare senza e spesso permette di farlo gratuitamente).
Contenti e felici finalmente è il momento per Michele di estrarre la sua nuova carta di credito fiammante (non nomino la banca, ma dico solo che ho storto il naso quando l'ho vista), tutti sorridenti la diamo all'operatrice che la striscia e sorridendo ci dice I'm sorry, there's no coverage with your card. In parole povere non c'era abbastanza credito per coprire anche le spese di drop off necessarie e per le altre cose (l'auto è già pagata). Il primo a sbiancare sono io: il titolare della prenotazione è colui che deve anche pagarla con la sua carta e porgere dei contanti a un noleggiatore sarebbe come dire "Salve, mi presento,sono un delinquente".
Il gentilissimo staff ci consiglia quindi di sentire la banca,ma avere sotto mano codici cliente e menate varie non è facile. La frase che imperversava dalla bocca di Natty era Mi no capisse pi nient e qua i schei del teefono i va zo! Ci viene proposta la soluzione due: chiamiamo il tour operator che, repentinamente riesce a far in modo di attivarsi per cambiare il nominativo della prenotazione con il mio (Ponch... non proprio Ponch, ma avete capito comunque). Con una estrema rapidità tutto si risolve e saliamo nella prestigiosissima Chrysler Town & Country
Partiamo e ci fiondiamo in direzione Buffalo verso le cascate del Niagara.
Ora tutti vi chiederete: ma come mai Natty non aveva copertura sulla carta? 
Il giorno prima, a New York, siamo andati nella tana del male, ossia all'apple store davanti al Plaza Hotel. Avverto i due malcapitati dei potenziali pericoli di quel posto e sugli acquisti compulsivi che potrebbero nascere. Presto detto, i due allocchi prendono due iPod 32 GB da 240$ l'uno. Come li pagano secondo voi? ESATTO!!! tutto con la fiammante carta di Michele che rimane quindi decapitata del suo potenziale di acquisto. Con questa perla vi saluto e domani alle cascate!
stay tuned
anzi
iTuned

martedì 26 ottobre 2010

Rockefeller Center

Brooklyn Bridge


Central Park


Apple Store

Quarto giorno a New York.
Oggi, diciamo, abbiamo visto quello che ci mancava, ho detto diciamo perchè ovviamente ci sono ancora molte cose da vedere e da approfondire in questa città.
Quindi abbiamo visto quei posti che di solito la gente che va a New York visita.
Allora la mattina, dopo la nostra ormai irrinunciabile colazione da Starbuks, abbiamo fatto un altro giretto per Central Park.
Dopo di che ci siamo diretti all'Apple Store, per la gioia immensa di ponch (dovevate vedere con che faccia è sceso per le scale del negozio e come si guardava in giro la dentro).
Siamo stati in quello, ce n'è più di uno a New York, che ha come entrata un cubo di vetro.
Li siamo stati un pò e abbiamo fatto acquisti (ponch ovviamente no).
La Tappa successiva è stata il Rockefeller Center e il Madison Square Garden.
Per finire la giornata abbiamo rifatto il ponte di Brooklin a piedi e poi stremati siamo andati a cenare (mangiato un ottimo hamburger con carne di bufalo).
Tornati in ostello abbiamo fatto una gran doccia e poi tutti a letto.
Domani inizia il vero e proprio viaggio in the road, destinazione Bafalo and Niagara Falls.
Time Square
Time Square


Vista dall'alto dell'Empire State Building
Central Park


lunedì 25 ottobre 2010

Terzo giorno a New York.
Come prima tappa mattutina siamo stati a Central Park, qui abbiamo passeggiato in questo enorme parco situato al centro (più o meno) di Manhattan.
Subito dopo siamo andati , sempre nei pressi di esso, a fare colazione da Starbuks.
Dopo la nostra ormai abituale colazione, ci siamo diretti verso il Guggenheim.
Abbiamo visitato il museo e all'uscita ci siamo fermati alcuni minuti per gustare i tipici hot dog newyorkesi.
La tappa successiva è stata l'Empire State Building, li siamo saliti in cima all'altissimo grattacielo, dove si ha una stupenda vista panoramica della città.
Dopo centinaia di foto siamo scesi e ci siamo diretti a Time Square.
La piazza è spettacolare, tra palazzi, schermi giganteschi, migliaia di neon e cartelloni pubblicitari si rimane letterarmente a bocca aperta.
Finito il giretto della piazza, esausti, siamo tornati in ostello, li ci siamo riposati un pò.
La sera siamo usciti giusto per mangiare qualcosa, due passi per digerire e poi direttamente in ostello.

Lo spirito di adattamento, ossia l'eterna lotta tra Natty e il nuovo mondo

In questi primi giorni di permanenza niuorchese una cosa è certa: Natty non si piegherà all'America,ma sarà l'America a piegarsi al Natty. Andiamo con ordine nello descrivere i fatti. Il problema principale e con il quale Michele ci tormenta ormai con frequenza assillante è il fuso orario. Mentre io e Marco ormai sembriamo aver acquisito i nuovi ritmi abbastanza velocemente, il nostro eroe fatica ad abbandonare i ritmi del vecchio continente. Può capitare quindi di sentirlo sveglio a qualsiasi ora della notte chiedendo al povero Colin che ora sia facendo i conti per sapere che ora sia e finire con la frase canonica 
Qua cos sto fuso orario non se capisse pì nient
Questo crea in Michele una sorta di vagabondaggio notturno in preda ad ansie di qualsiasi tipo. La sveglia delle 9:00 per lui è una liberazione. Gli occhi si spalancano all'istante mentre tutti gli altri cercano lentamente di prendere vita (chi uscendo dalla selva di cuscini come me, chi rimanendo seduto in ricerca del Nirvana come Marco). Può finalmente smettere di fingere di dormire e attivarsi in tutto ciò che desidera.

Oltre al problema del fuso orario, già dal primo giorno ha sempre cercato di trovare una soluzione per la colazione. Considerato che a Starbucks al momento la colazione con caffè latte (con un solo goccio di caffè) e biscotti non è proprio nel menù, ha optato per un the caldo. E' un peccato non poter riportare le facce dei cassieri della caffetteria mentre michele ordina un hot tea with hot water. Il più delle volte rispondo con un ah, maybe you mean an english tea. Sembrerebbe purtroppo che il famigerato english tea non sia il forte di 
Starbuck. Solitamente arriva un bicchiere contenente un ingente quantitativo di acqua a temperatura lavica con una bustina di the delle più terribili erbe aromatiche del nord America. Ultima tra tutte quella al gusto Eucalipto allo Starbukcs di Time Square. Disgustato dalla miscela (perchè il gusto era quello) Natty cerca di chiedere una fetta di limone da inserire nell'intruglio agli inservienti del bancone. L'usanza barbara di mettere il limone nel the non è però nota nei paesi anglosassoni, i quali hanno risposto picche e lo han costretto a rifare la coda una seconda volta per avere una limonata calda attesa per un buon 15 minuti.

Dopo diversi tentativi, Michele sembra aver trovato il giusto equilibrio per la colazione del campione senza rinunciare alla sua adorata tradizione italiana.

Grande Michele!!!

domenica 24 ottobre 2010










Secondo giorno a New York.
La mattina dopo una gran colazione da starbucks, ci siamo messi in coda per prendere i biglietti del traghetto, che ci avrebbe portato alla statua della libertà.
Dopo un'ora e mezza di coda, arrivati quasi all'imbarco, il tipo addetto al controllo biglietti ci ha detto che questi si facevano prima di mettersi in coda.
Fortunatamente dopo averli finalmente fatti, ci ha fatto entrare direttamente.
Visitata la statua e l'isoletta di Ellis Iland (vista solo dal traghetto perchè non avevamo voglia di scendere ancora) ci siamo diretti a Ground Zero.
Li abbiamo visto i resti di dove erano situate le torri gemelle e il monumento in memoria dei caduti.
Da li affamati ed in cerca di qualcosa da mettere sotto i denti ci siamo spostati prima a Cinatown e poi a Little Italy.
Li abbiamo mangiato da Nico, pagando parecchio ma fortunatamente mangiando bene.
Le ultime due tappe sono state Wall Street ed il ponte di Brooklyn, purtroppo era gia sera e quindi non ci siamo fermati molto, a parte vicino al ponte dove sono riuscito a fare qualche foto discreta.
Abbiamo finito la serata in un pub vicino Brooklyn, li dopo due birre e quattro chiacchiere con la barista (molto carina) ci siamo diretti verso l'ostello.

sabato 23 ottobre 2010

Finalmente a New York!!!
Il primo giorno di viaggio è stato tutto sommato tranquillo, ok stancante e pure un pò stressante però non ci ha dato molti problemi.
La mattina siamo partiti da Venezia alle 7.30 circa, da li abbiamo fatto lo scalo a Roma e per le dieci e qualcosa siamo partiti in direzione New York.
Le nove ore di aereo si sono fatte sentire, anche se comunque avevamo la possibilità di vedere film, ascoltare musica o dormire.
Arrivati all'aereoporto di Newark, siamo subito andati in cerca di un autobus che ci portasse in centro, non è stato così semplice trovarlo visto che è un casino capirsi con le tabelle degli orari, senza contare che eravamo parecchio rintronati dal viaggio e dal fuso orario sballato.
Arrivati in centro abbiamo iniziato a girare su è giù per le strade di Manhattan, però anche li non riuscivamo a capirci molto, alla fine ci siamo arresi e ci siamo fatti portare in ostello in taxi.
Li in ostello ci siamo trovati con Colin, il ragazzo che doveva fare il coast to coast con noi, siamo poi scesi in strada e siamo andati a mangiare qualcosa.
Dopo cena siamo tornati in ostello e ci siamo buttati a letto.

mercoledì 20 ottobre 2010

Membri dell'equipaggio 3


Luca Simonella


Membri dell'equipaggio 2


Marco Pasqual









Membri dell'equipaggio


Michele Natante











Mancano solo tre giorni alla partenza.
Aggiorniamo dunque il blog con le ultime novità.
Ovviamente siamo a posto con i vari documenti necessari per il viaggio, biglietti, passaporti, visti ed assicurazione sanitaria.
Il ragazzo che doveva venire con noi ha duvuto rinunciare, causa motivi di studio (problemi con l'università) comunque sarà con noi solo a New York.
Abbiamo inoltre fatto le foto di una parte dell'equipaggio, per la verità ne mancherabbe solo uno.
Purtroppo a causa di impegni lavorativi non siamo riusciti a fargliela.