martedì 2 novembre 2010

Cacciatori di tornato





La partenza da Chicago mi ha un po' intristito, ma allo stesso tempo non vedevo l'ora di rivedere Michele alla guida (al quale davvero va un applauso per l'estrema tenacia e resistenza alla guida). La direzione è quella verso Kansas City. Città che oltre al BBQ e al Jazz non dovrebbe offrire molto altro. Diciamoci la verità: a noi tre del jazz non importa proprio nulla: a noi interessa il barbecue!
Ci lasciamo quindi alle spalle l'ostello nella greektown (strana gente i greci di Chicago), lasciamo le alte tasse dell'Illinois (anche se la nostra IVA continua a fargli un baffo) e ci immergiamo nei campi dell'Iowa.
Iowa, paese totalmente immerso nella cultura folk americana. Tra Iowa city e Des Moines non si vede davvero altro se non qualche capannone che vende macchine agricole tra una farm e l'altra. Per pranzo ci fermiamo in una delle uscite e con una discreta fortuna troviamo un vero e proprio outlet dell'abbigliamento. I prezzi erano proprio bassi e vi assicuto che ho visto Marco sognare di avere una carta di credito per poter far man bassa di t-shirt da very bad guy. Prendiamo qualche cosa da vestire, qualche paio di scarpe e ci rimettiamo sulla strada. Il resto del viaggio non presenta particolari sorprese. Dall'Iowa passiamo al Missouri dove al posto dei campi coltivati troviamo gli allevamenti.
Stato molto più verde e variegato. Mi avrebbe incuriosito molto poterlo vederlo specie verso le rive del Missouri e magari girando verso St. Louis, ma il tempo è sempre troppo poco. Ci rimaniamo davvero poco, giusto il tempo di dibattere animatamente sul fatto che Kansas city sia nel Missouri o nel Kansas (per scoprire alla fine che la città beatamente è su entrambi gli stati). Troppo presto per cenare e quindi pensiamo sia ancor più tipico provare un buon BBQ nel profondo Kansas e quindi ci fermiamo a Topeka, capitale dello stato. Davvero impossibile trovare un posto dove mangiare decentemente (quindi stiamo escludendo MacD, Subway vari che sono davvero ovunque vi sia vita umana) senza appellarci all'aiuto del ragazzo della pompa di benzina. Dopo aver fatto il pieno ci rivolgiamo a lui per qualche indicazione. La stazza e il luccichio degli occhi alla parola BBQ ci aveva fatto capire che il ragazzo ne sapeva parecchio sull'argomento. Ci consiglia quindi di andare da Boss Hawg sulla 29th. Pur avendo un GPS sotto mano, non è stato facile trovarlo subito. Ci aiuta una signora su una sedie a rotelle elettrica che ci indica il posto dicendo che “ci avrebbe portato lei fino al posto,ma forse ci avrebbe rallentato troppo”.
Il ristorante è esattamente quello che ti immagini di trovare quando pensi al cattivone di Hazard. Il bar pieno di televisori in ogni angolo del locale con talvolta 5 tv su di un unico lato in modo da poter mostrare quanti più eventi sportivi contemporaneamente. Oltre a quello un immensa parete dedicata alla proiezione del college football. Dall'altra parte il ristorante con un solo misero TV a 50 e passa pollici con i tavoli tapezzati dalle classiche tovaglie a quadri rossi e bianchi. Paghiamo, laciamo la mancia a Maxie e cerchiamo il motel dove dormire.
Ora siamo di nuovo sulle strade del Kansas, paese dei tornado e dai campi sterminati. I continui sali scendi della strada, la vegetazione che lentamente si fa sempre meno fitta miglia dopo miglia e la radio satellitare che trasmette Joe Jackson, Rolling Stones, Jim & Jimi e tante altre prelibatezze che rendono tutto più affascinante come sempre.

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