mercoledì 3 novembre 2010

A un passo dalla gloria




Manca poco. L'ultima abbuffata di chilometri è andata e ormai restano soltanto delle tratte percorribili in poche ore.Siamo a Cortes (Colorado) dove finalmente abbiamo un motel che riesce a risolvere il problema di dover dormire assieme con il vizio di arrotolarsi le coperte come polli allo spiedo. Finalmente 3 letti! La giornata è stata lunga e impegnativa con una sveglia abbastanza mattutina per poter prendere il trenino che ci ha portato al Pike'sPeak, ossia una delle cime più alte del Colorado (14000 piedi, circa 4200 metri). Il trenino (Pike's Peak Cog Railway) è ancora quello usato negli anni '60 (anche se questa salita su binari esiste dal 1860 ca) e avendo prenotato con larghissimo anticipo, il Natty ha avuto il privilegio di poter seguire il macchinista da molto vicino. Con tutto quel ruotare di levette,pulsantini, volanti e altro, ci era quasi parso che premesse pure qualcosa solo per fare scena. Lo spettacolo credo possa essere documentato dalle foto che Marco probabilmente pubblicherà, ma credo sarà difficile descriverlo anche con le riprese. Immerso in uno dei numerosi parchi nazionali del Colorado, cascate (alcune un po' artificiose. Non è possibile che esista un numero così elevato di cascate che cadono proprio ai lati della ferrovia in ottima posizione da foto), rocce di forme inedite a noi abituati alle Alpi. Alla cima il povero Michele ha avuto un mezzo mancamento per carenza d'ossigeno. Uno dei ragazzi del negozio non faceva altro che dire a tutti di bere acqua (1,5 $ a bottiglietta credo).
Torniamo giù pronti per rimetterci in auto lasciando la tanto graziosa quanto bizzarra Manitou Spring. Un paesetto pieno di edifici in stile western e coloratissimi che ti vien da chiedere se sia abitata da figli di Yippie o se sia una clamorosa trappolona turistica. Una volta visti gli abitanti locali, abbiamo votato per la prima opzione. Negozi che non avevo mai visto, ma sopratutto (e qui potrei risultare patetico) era la gigantesca sala "arcades" riempita di decine di giostrine a gettoni per bambini, fino ad una collezzione di videogiochi ancora funzionanti che andavano dal vecchio Qbert o Asteroids o Pac Man, ai più recenti Tekken e compagnia bella. Poco più in la un altro negozio simile con dei giochi sempre a gettoni ma di quelli meccanici, non elettronici. Tutti mantenuti in perfette condizioni e funzionanti. Ero commosso. Purtroppo le elezioni mid-term americane hanno fatto chiudere moltissimi negozi già alle 17:00 (ora ho capito perchè non si voterà mai di Martedì in Italia: si rischierebbe una paralisi economica istantanea) oltre che a far vincere i repubblicani della Palin.
Il resto del viaggio è stato affascinante in ogni suo miglio (o quasi). Il Colorado cambia continuamente: dalle gigantesche pianure semi desertiche, con la strada che si immerge in mezzo seguendo dei sali scendi, fino alle salite mai troppo impegnative sulle montagne rocciose tra i parchi naturali. Gli affascinanti paesi che abbiamo attraversato è tale che per un po' mi son pentito di non aver puntato di più sulle storiche Highway americane piuttosto che sulle iper accessoriate interstatali (anche se notevolmente più veloci). Viaggiare in auto in America è davvero bello. Questo rispetto dei limiti di velocità (più o meno, ma più che in Italia di certo) rende la gente tranquilla (apparentemente eh) e ordinata in tutto quello che fa.

Per ora non so che altro scrivere, ma vorrei almeno lasciarvi il link relativo al lavoro di una fan americana (la già citata Wendy di Chicago). Ecco il famoso sulle aspiranti maratonete (o almeno questo è il blog, in quanto produce un film vero e proprio).
http://milesandtrialsfilm.blogspot.com/

Nessun commento:

Posta un commento