mercoledì 10 novembre 2010

Scusate l'interruzione

Ci ha particolarmente fatto piacere vedere quanti si siano preoccupati di avere notizie sul blog che non veniva aggiornato dal nostro arrivo a Las Vegas. Il motivo non era sicuramente una sorta di censura su quello che poteva succedere (siamo tre bravi ragazzi, lo sapete tutti), ma il prezzo della connessione Internet dall'albergo era davvero eccessivo. Lasciata la città dell'eccesso, siamo giunti nella nostra sistemazione preferita in territorio americano: il motel. Pochi dollari per una stanza, wi-fi e colazione tutto incluso con il parcheggio davanti alla porta.
Ok lo ammettiamo. Il servizio valet al Golden Nagget a Las Vegas ci è piaciuto parecchio. Scendere dalla macchina e lasciare le chiavi al parcheggiatore è una bella sensazione. Eravamo però troppo imbarazzati da tutta la cortesia, da volerci prenderci le valige da soli per portarcele in camera. Dopo aver varcato la lussuosissima soglia, c'è quella lieve sensazione di essere dei pesci fuor d'acqua. Check-in immediato e ci ritroviamo 3 chiavi per la stanza 17-122. Immediatamente mi sento di chiedere: "17? Is it on 17th floor??". Dopo 5 minuti di passeggiata tra moquette, pareti di oro e specchi, piscine con un acquario così gigante da farci passare uno scivolo dentro e un esercito di ascensoi, arriviamo alla nostra stanza.
Ci abbiamo messo mezza giornata poi a capire dove realmente eravamo. Il Golden Nugget è uno degli storici alberghi della vecchia downtown di Las Vegas, che dista un paio di chilometri dalla strip, ossia la strada che raggruppa tutti quegli hotel-casinò che normalmente vedete inquadrati dall'alto ad ogni inizio di episodio di C.S.I. (punto e a capo)
Fortunatamente, il downtown è stratto riqualificato per bene grazie al Fremont Street Experience ossia alla costruzione di una immensa struttura che copre una estesa area pedonale di circa 300 metri che comprende tutti i casinò storici. Su questa struttura a cupola è incastonato il più grande monitor a led del mondo collegato a un impianto audio dolby disseminato ovunque. Alle 20:00 della sera, tutti i neon e lucine delle storiche insegne si spengono per accendere questo mostro tecnologico sopra la testa di tutti. Ricordo quando è partito una sorta di tributo ai Doors con immagini e interpretazioni su alcuni pezzi che venivano sparati fuori dalle casse. Descrivere a parole quello che si è visto nel mentre è molto difficile, ma l'effetto è assolutamente stupefacente e coinvolgente. Si rimane a naso in su e a bocca aperta per 15 minuti, tutti imbambolati dai colori, dai suoni e dal fatto che tutto si svolge su un area spaventosamente gigantesca.
Spostarsi da Fremont alla strip è molto semplice e c'è un autobus che passa spesso e velocemente. Nella strip le dimensioni si moltiplicano all'ennesima potenza. Follia, eccesso, tutto quello che comunemente si dice su questo posto è vero. Inutile descrivere i vari casinò uno ad uno: dal Venetian al Paris, dal Caesar al Circus. Ognuno con la sua caratteristica eccessiva per rendersi unici e impressionanti. Poi con la loro vanitàa turno si animano con i loro show: la battaglia sulle navi del Treasure Island, il vulcano artificiale del Mirage, i giochi d'acqua del Bellagio e gli assurdi e davvero disgustosi giri in gondola del Venetian.
Adesso direte: si bella Las Vegas, ma che avete fatto? Beh, come tutti ci hanno suggerito di fare:ci siamo divertiti.

2 commenti:

  1. Ma i Nuggets non sono anche i brandelli di pollo fritti a forma di stivaletto che ti danno al McDonald???

    Come tributo ai Doors? Dov'è la faccina verde di invidia quando serve??? :-(

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  2. i nuggets sono anche la squadra di basket di Denver. Prova a dir loro che sono dei brandelli di pollo se hai il coraggio.

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