giovedì 11 novembre 2010

Oggi dopo aver lasciato i lussuosi alberghi e le sfavillanti luci di Las Vegas, abbiamo ripreso il nostro viaggio.
La tappa sucessiva era la Death Valley, ci siamo arrivati a mezzogiorno circa.
Li siamo passati nuovamente dal caotico panorama cittadino alla quiete più assoluta delle distese desertiche americane.
In alcuni tratti della Valle sembra quasi di essere sbarcati sulla luna, viste le strane formazioni rocciose, in altre invece le dune sabbiose ricordano le distese del sahara.
Circondati da questo surreale e silenzioso panorama, ci siamo spostati nei vari punti d'interesse che il tempo a noi concesso, ci permetteva di vedere.
Verso sera rimontati in groppa al nostro destriero a quattro ruote, come dei cowboy pronti a cavalcare verso il tramonto, ci siamo ributtati in strada percorrendo il lungo serpente che, attraverso la valle, ci avrebbe portato fuori di essa.
Fermati ad un motel, riposiamo in vista del ritorno in una nuova e caotica realtà, ripensando ai momenti in qui si aveva l'impressione di essere fuori dal mondo.
Ora Los Angeles, la città degl'angeli ci aspetta, riservandoci (spero) le ultime intense esperienze prima del nostro ritorno in Italia....

2 commenti:

  1. Il riferimento al serpente ti è venuto per caso o è un lascito del tributo ai Doors visto a Las Vegas?

    Comunque complimenti per la descrizione geologica!

    In effetti, io avevo quest'idea della Death Valley probabilmente derivata da

    1) pubblicità di creme idratanti che la utilizzavano come simbolo della secchezza

    2) varie immagini-spauracchio del riscaldamento climatico

    che la mostravano proprio tutta crepata, frammentata in minuscole zolle frastagliate e separate fra loro.

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  2. Si x la citazione ho preso ispirazione dai doors :)
    (marco)

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